Perché le piante si innestano

Le piante si innestano per poterne propagare e continuare la specie. L’innesto, infatti, è usato in agricoltura per consentire la riproduzione di una determinata pianta ed è una tecnica sfruttata dall’uomo a proprio vantaggio in quanto permette la moltiplicazione della produzione. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sull’innesto.

Cosa è l’innesto e a cosa serve

La tecnica dell’innesto viene effettuata unendo le di due parti di una pianta per creare un nuovo soggetto. La procedura prevede il prelevamento di un ramoscello o di un germoglio, che rappresenta quindi l’innesto detto anche marza, da una pianta sana e il suo inserimento su un’altra anche di diversa specie, detta anche portainnesto.

A nutrire l’innesto è la linfa della pianta in cui viene inserito, che ne assicura lo sviluppo e le dona anche ulteriori caratteristiche. Affinché avvenga la saldatura l’innesto e il portainnesto devono essere in stretto contatto.

L’attaccamento tra le due piante, se l’unione è stata fatta nel modo giusto, avviene dopo alcuni giorni e successivamente si può assistere alla produzione simultanea di tessuti appartenenti all’innesto e al portainnesto. E’ bene ricordare che per avvenire la saldatura tra innesto e portainnesto deve esserci affinità.

Selezione accurata per fare un innesto

Oltre a permettere di avere nuove varietà nel frutteto, l’innesto consente anche di moltiplicare lo stesso soggetto senza variare le caratteristiche della pianta da cui è stato estratto, ovvero la pianta madre.

E’ importante che per effettuare l’innesto sia scelta una pianta che sia in ottimo stato, sia per resistenza e robustezza che per tipi di frutti e grazie a questa procedura è possibile eseguirla senza alcun limite e si potranno avere sempre piante nuove e anche migliori. Molte varietà che oggi vengono coltivate sono proprio frutto di una accurata selezione ed è possibile adattare numerose combinazioni di varietà diverse per ottenere nuovi prodotti.

Vantaggi dell’innesto sulle piante

L’innesto permette, oltre che far riprodurre e diffondere la pianta mantenendo inalterate le caratteristiche della pianta madre, di avere altri vantaggi, come ad esempio poter variare le dimensioni dell’albero e ottenere anche frutti migliori.

Questo metodo si rivela utile in quanto alcune talee e margotte non fanno radici e quindi si ricorre all’innesto per la riproduzione. Inoltre, da sola la semina da sola non permette di riprodurre interamente i caratteri della pianta e il fatto che anche certi terreni non sono adatti a certe piante porta inevitabilmente a ricorrere all’innesto.

Tecniche di innesto

Esistono diversi tipi di innesto, ma quelli più utilizzati per le piante da frutta sono l’innesto a gemma, l’innesto a marza, l’innesto a corona e l’innesto a spacco. L’innesto a gemma viene eseguito prelevando una gemma da una pianta in ottime condizioni da inserire su un portainnesto. Per l’innesto a gemma bisogna praticare un’incisione a T sul portainnesto, sollevare i lembi della corteccia e inserire la gemma nell’incisione, poi legare l’innesto con della rafia.

Una volta avvenuta la saldatura il nastro va sciolto e poi inizia a crescere il germoglio. Altre tecniche di innesto sono innesto a omega e innesto a scudetto.